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Reinventarsi all’alba di ogni giorno

alba con alberi e monti sullo sfondo

“Nulla è permanente, tranne il cambiamento”
Eraclito

Il cambiamento continuo è la norma, l’esserne consapevoli fa la differenza.

Che ci sia la crisi economica o il boom, la gestione del cambiamento dell’ambiente intorno a noi è una situazione eccezionale o la norma? Reinventarsi può essere spesso una necessità. Ogni giorno riserva sempre nuove sfide sia per le aziende che per liberi professionisti e dipendenti.

La tecnologia, che ha cicli di prodotto sempre più ridotti, costringe i produttori a rincorrere le mutevoli esigenze dei consumatori. Creando sempre nuovi prodotti per non rimanere indietro rispetto alla concorrenza.

Aumentano sempre di più le persone che fanno shopping online, magari mentre prendono il sole in spiaggia o passeggiano al parco con in mano l’iPhone. Produttori di beni e servizi o liberi professionisti non possono non tenerne conto. Si possono rifiutare i nuovi strumenti per antipatia, o imparare a usarli con un po’ di pazienza per recuperare vantaggio competitivo. E per non chiudere la comunicazione con una sempre crescente fetta di mercato che si abitua ai nuovi canali.

La domanda di cambiamento è sempre alta.

Per star dietro alle esigenze crescenti del mercato, il modo di operare delle aziende ha la sua ricaduta sui talenti, siano essi consulenti o dipendenti. I quali sono stimolati ad acquisire competenze nuove, con corsi di aggiornamento o formazione periodici. Sempre più diffusa è la job rotation, una rotazione sistematica del personale per una più ampia condivisione e sviluppo di competenze. Sono lontani i tempi in cui gli operatori restavano per l’intera vita lavorativa sullo stesso macchinario. Il nuovo modello organizzativo vede crescere i collaboratori disposti ad accettare cambi di mansioni. Oppure trasferimenti di sede e posizioni, per accumulare velocemente esperienza e aumentare le possibilità di carriera. Ciò accorda le aspirazioni individuali con le opportunità ed esigenze aziendali.

Il formaggio spostato e l’abitudine di cambiare abitudini.

Molti “vecchi” mestieri sono scomparsi e altri tendono a farlo, così come alcuni prodotti e servizi. Da un certo punto di vista le aziende e le risorse umane sono sulla stessa barca del miglioramento continuo. Così, la situazione porta a far assomigliare il moderno dipendente che cerca lavoro o quello che vuole cambiarlo all’imprenditore di un’azienda. In un mercato mutevole, aziende e collaboratori ogni giorno si devono reinventare.

All’alba di ogni nuovo giorno il cambiamento ci viene incontro come un vento che ci sferza il viso. Se continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto, otteniamo quello che abbiamo sempre ottenuto. L’offerta del solito supera la domanda, e sviluppare competenze durante tutto il percorso di vita lavorativo (lifelong learning), pare sia divenuta la nuova abitudine. Come quella narrata da Spencer Johnson in “Chi ha spostato il mio formaggio”. Così si fronteggiano i cambiamenti inattesi, imparando ad aspettarseli, “abituandosi” ad abituarsi.

Giovanni Iacoviello


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